lunedì 20 settembre 2010

Castelnuovo, un quartiere senza nomi di Giuseppe Ruggieri

‹‹Intorno al 1271 Campli era divisa in due quartieri su una superficie identica se non superiore a quella attuale; agli inizi del 1300, a causa di un aumento demografico, si aggiunsero ai due quartieri esistenti quello di Castelnuovo a oriente e quello di Nocella a occidente, anch'essi collocati su colline alla confluenza dei torrenti Fiumicino e Siccagno›› (fonte: www.campli.it)

Con l’ulteriore crescita demografica il centro storico di Castelnuovo non è stato più in grado di far fronte alla richiesta di abitazioni. Logica conseguenza è stata l’espansione del quartiere a oriente della Porta Angioina. L’urbanizzazione della nuova area, se da un lato ha portato alla costruzione di nuove abitazioni, ha tuttavia tralasciato aspetti a essa connessi.

Si segnala, in particolare, la mancata indicazione delle vie, fenomeno che riguarda in maniera più o meno accentuata tutto il territorio camplese ma soprattutto la parte nuova del quartiere di Castelnuovo.

Gli abitanti di Castelnuovo hanno ideato un’escamotage per sopperire alla problematica: hanno idealmente suddiviso Castelnuovo in ulteriori quartieri, denominati “Cina, Corea del Nord, Corea del Sud…”.

Il problema, sicuramente marginale rispetto ad altri di più rilevante entità, crea disagi in particolar modo ai fini della consegna della corrispondenza.

Non di rado vengono commessi errori nella consegna della corrispondenza, certamente non per superficialità dei postini ma per difficoltà oggettive incontrate dagli stessi.

Errori di recapito che non sono certamente di lieve entità qualora riguardino documentazioni, lettere di particolare importanza.

Potrebbe infatti essere violata la segretezza della corrispondenza costituzionalmente garantita (art. 15 della Costituzione).

L’assenza delle vie non incide soltanto sulla vita quotidiana dei cittadini camplesi, ma ha altresì dei risvolti negativi sull’immagine della città.

Chiunque si recasse a Castelnuovo e avesse la necessità di reperire un abitante del luogo troverebbe delle difficoltà, avendo come unica soluzione la richiesta di informazioni basata sul nominativo della persona cercata e potendo così intaccare la sfera della riservatezza di quest’ultima.

Una revisione toponomastica del territorio camplese, nella sua globalità, è oggi necessaria per contribuire alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città di Campli. “La cura del particolare, infatti, porta alla promozione e alla conservazione del generale”.

Nessun commento:

Posta un commento